sabato 7 settembre 2013

D'NB 043, PAOGO AMESCHI - SEPTEMBER DOWNTEMPO




Paogo, tu eri già uscito nelle prime release di Deep and Boogie mandandoci un podcast nettamente diverso, sotto l' a.k.a. Bedroom Boys.
E' stata per te una bella sfida riuscire a sperimentare le caratteristiche del Downtempo in un podcast?

A partire dal fatto che quando mi avete proposto un set “downtempo” non avevo la più pallida idea di ciò che volevate, ho cercato di prendere un po’ alla lettera il termine e fare una selezione dei brani più lenti che mi piacciono, cercando di non ricadere nel noioso. E’ uscito ciò che potete sentire, che non so se si possa definire downtempo, chillout, lounge, balearic, psychedelic; d’altronde non sono mai stato un grande supporter delle definizioni e delle etichette, penso lo si capisca e lo si fosse già capito anche dal precedente mixato, ed è un po’ questa appunto la sfida che mi piace affrontare ad ogni djset, o podcast. Per me ogni serata, ogni mixato, ogni podcast è sempre un po’ una sfida perché mi piace fare le cose in maniera non convenzionale.

Quali sono le tue maggiori influenze artistiche?

Posso dirti ciò che ho ascoltato in passato, e ciò che mi piace ascoltare adesso; lo so è una risposta un po’ vaga ma mi faccio influenzare da talmente tanta roba (proprio perché mi piace sperimentare) che non riesco ad avere due o tre artisti o etichette di riferimento. Son cresciuto con alcuni capisaldi dell’elettronica, come Chemical Brothers, Prodigy, Fatboy Slim, Leftfield, ma anche l’hip hop dei Beastie Boys ed il rock dei Green Day, dei Korn e degli Offspring (erano gli anni ’90, ed ero un adolescente: abbiate pietà!). Quando ho iniziato a metter dischi c’era la house con la H maiuscola (e non con la A), quella suonata, anche se iniziavano a piacermi già alcune contaminazioni più deep ed elettroniche, che poi la società ha continuato a chiamare “house” facendo un po’ di tutta l’erba un fascio (ed è anche per questo appunto che non adoro fare riferimento alle etichette e ai generi). Ho sempre continuato ad ascoltare un po’ di tutto, mi sono poi appassionato di breakbeat e di altri ritmi spezzati affacciandomi sul terriotorio della bass-music (quindi drum’n’bass, jungle, fino all’attuale dubstep che non nascondo in alcuni casi mi ha già un po’ stancato). Da un po’ di tempo a questa parte esercita una grande influenza su di me la collaborazione con Hell Yeah! recordings, etichetta discografica che sforna continuamente cose stravaganti (e proprio per la sua eterogeneità va molto d’accordo coi miei gusti) grazie al sapiente lavoro di Marco Peedoo Gallerani con il quale mi trovo spesso per mixare alcuni podcast promozionali.

La tua esperienza in console è invidiabile, cosi come la varietà di generi che sei in grado di mixare: Come consiglieresti di muoversi a un DJ novizio?

Più che consigli tecnici darei dei consigli caratteriali: umiltà sempre e comunque, cercare di rimanere coi piedi per terra maturando un’apertura mentale e nei limiti del possibile una sorta di “comunismo collaborativo”. La proliferazione di giovani djs è un bene, ma con l’invidia reciproca e le piccole lotte non si va da nessuna parte; bisogna cercare di aiutarsi, di creare qualcosa di nuovo e di coinvolgere tutti il più possibile (e voi col vostro blog siete di sicuro un bell’esempio). Ovviamente come in ogni cosa nella vita, c’è bisogno di un equilibrio e di un “giusto mezzo”; bisogna cercare di non farsi prendere troppo dal sistema dei “superstar djs” montandosi la testa, ma d’altra parte neanche farsi prendere per i fondelli da gestori che ti offrono la possibilità di fare una serata pagandoti in drink card in base a quanta gente porti. Più nel dettaglio del mestiere vero e proprio, ritengo che tentare di differenziarsi il più possibile con un proprio stile per non omologarsi alla massa possa essere una mossa vincente per fare un po’ di strada o perlomeno togliersi alcune soddisfazioni personali. Ultimo consiglio: utilizzare il tempo nel mixare, nel provare, nello sperimentare, nel fare musica, nell’ascoltare dischi, meravigliarsi nel scoprire cose nuove, piuttosto che criticare il prossimo, sparlare a vanvera, malignarsi il fegato su chi mixa meglio e con quale tecnologia: ricordatevi che il dj deve divertirsi facendo divertire il suo pubblico utilizzando la musica e portandole sempre quindi estremo rispetto. A tal proposito comunque, entro fine anno terrò anche una specie di corso e quindi indosserò le incredibili vesti di “docente” (sia chiaro, mi è stato chiesto di farlo, io non mi sarei mai offerto) nella provincia di Ferrara, durante il quale affronterò sicuramente gli aspetti tecnici ma di sicuro punterò molto più sull’educazione e sulla giusta attitudine da avere per chi si vuole approcciare a questo mondo.

Paogo Ameschi for "September Downtempo" Exclusive Mix for D'nB 043 by Deep And Boogie Official on Mixcloud

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