martedì 25 dicembre 2012

INTERVIEW #001, ALESSIO COLLINA




Alessio, come nasce la tua passione per la musica?

Premettendo che mio padre è nel campo della musica sin da prima della mia nascita, diciamo che nel sangue della mia famiglia scorre una piccola vena artistica.
Ho iniziato come tutti, facendo feste a casa mia con amici, che poi si sono iniziate ad ingrandire e successivamente sono arrivate le prime richieste per serate in qualche locale.
Devo dire che mi ha dato anche una grossa mano mio padre, regalandomi il primo mixer, Pioneer djm 200 e due giradischi Technics 1200 e 1210.
Una cosa che non dimenticherò mai è quando mio padre arrivò a casa col mixer, la prima cosa che fece fu prendere due pezzi di nastro nero per coprire il contabattute del mixer.
Io chiesi spiegazioni, lui mi disse solo : "Il tempo si prende con l'orecchio non guardando il contabattute, un giorno mi ringrazierai", è così è stato.
Da lì nacque tutto.
Quali sono le emozioni che provi quando fai scatenare la pista?
Le emozioni sono tante, quando la pista apprezza il tuo lavoro mi sento molto felice e tendo a cercare di soddisfare ancor di più chi è in pista.
Una cosa, secondo me fondamentale per sapere come emozionare chi sta in pista, è provenire da essa.
Se prima di iniziare a suonare, si nasce nella dancefloor, si comprendono in modo migliore le esigenze del pubblico.
Come definiresti un tuo dj set?
Lo definirei energico e non scontato, versatile in un certo senso.
Mi piace sempre stupire, ricercare e soddisfare pienamente il pubblico che è lì per me; mi sento davvero in dovere di farlo.
Mi piace tenere sempre una buona base di groove, fondamentale per me, ma mai cadendo nel monotono, il mio set deve raccontare una storia che abbia una trama ben fondata.
Preferisci la tecnologia digitale o ami il "vecchio" stile analogico?
In studio mi sono sempre dovuto arrangiare, solo da poco io,mio fratello e mio padre abbiamo finito lo studio nuovo e penso di essere già molto fortunato ad avere uno spazio tutto per me.
Abbiamo sempre avuto lo "studio" nella camera da letto con il minimo indispensabile, ma con tanta passione e voglia di migliorare e imparare ogni giorno, credo di aver fatto uscire dischi discreti dalla cameretta.
Per suonare, ho iniziato quando avevo 13 anni a pane e vinili, così per 6 anni, penso il periodo più bello della mia vita; ma credo che bisogni guardare avanti arrivati al 2012.
Quando iniziai a fare le prime serate in giro per l'Italia, volevo sempre portare tanti dischi dietro, e chiaramente portare due borse colme di vinile anche solo in treno, non era così facile.
Passai a Traktor scratch pro in timecode con il vinile, software straordinario secondo me, mi trovo molto bene e quando viaggio riesco ad essere più comodo, senza perdere il "feeling" con il vinile.
Quale è l' emozione più grande della tua carriera musicale?
Beh, sicuramente vedere i propri sforzi ripagati con la giusta moneta : artisti di grosso calibro che propongono la tua musica è un emozione unica.
In particolare, la prima grande emozione fu il risultato che diede Discorotto, suonatissimo da Marco Carola e non solo, in tutte le situazioni più importanti del mondo; diciamo che fu un piccolo trampolino di lancio.
Altra emozione grandissima, è vedere l'apprezzamento continuo e il supporto del pubblico ad ogni singola data, questo penso sia basilare : non esisterebbero artisti senza un pubblico che li segua in modo dettagliato.

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